Nel corso degli anni abbiamo selezionato produttori affidabili, scoperto piccole chicche, riproposto ricette ormai introvabili ma che erano abituali nelle cucine delle nostre nonne. Tutto questo per preservare un patrimonio di cultura che rappresenta la nostra vera ricchezza.
Non solo carciofi alla giudia ma
anche fiori di zucca farciti e fritti, le
frattaglie, i filetti di baccala’ e tante
altre ricette. L’anno di svolta e’ il
1492 con l’espulsione degli Ebrei
dalla Spagna che numerosi si
rifugiarono nella piu’ tollerante
Roma papalina.
Da qui la nascita di
una cucina, fusione di stili e
influenze culinarie derivanti non
solo dalla religione ma anche dalle
differenti provenienze geografiche
dei membri di questa comunita’. La
comunità ebraica a Roma ha radici
antiche, risalenti addirittura al II
secolo a.C. e per questa sua antichità
la gastronomia giudaico-romana si
contraddistingue per un’anima
“conservatrice”, memoria storica dei
sapori della città eterna.
ALCUNI DEI NOSTRI SECONDI
Ricette autentiche e
materia prima eccellente
Al Bocconcino abbiamo deciso di servire prevalentemente
carni di animali allevati in modo
naturale e non intensivo. Per esempio le carni di
manzo sono certificate come allevate esclusivamente
a erba con un protocollo controllato
dall’Università di Bologna. Questo vuol dire
carni ricche di Omega 3 , assenti in animali allevati
a cereali, e piene di sapore.
ANTICHE RICETTE __
Nei locali di una vecchia stazione di posta per i pellegrini della basilica di S.S. Quattro, l’unica osteria che propone ancora ricette autentiche e dimenticate della cucina romana
L’Osteria il Bocconcino nasce su un’ idea semplice ma del tutto rivoluzionaria rispetto alla moda imperante nella capitale. Riproporre
la cucina di casa del territorio romano e
laziale. Ma non basta. Il territorio è solo uno dei tre pilastri del Bocconcino. Poi ci sono materie prime e stagionalità.
Materie prime eccellenti e piatti che seguono la
stagione. Nel corso degli anni abbiamo
selezionato produttori affidabili, scoperto
piccole chicche, riportato in vita ricette storiche
ormai introvabili ma che erano abituali nelle
cucine delle nostre Nonne. Siamo gli unici che hanno il coraggio di dire che il kilometro zero è una presa in giro soprattutto in una grande aerea urbana. Il nostro personale e unico concetto di cucina si ispira a quello che abbiamo
chiamato “il kilometro buono” .
Noi privilegiamo sempre il prodotto migliore rispetto a quello più vicino che non necessariamente è un’eccellenza. Quando il kilometro zero e il kilometro buono
coincidono allora abbiamo il“kilometro perfetto” cioè un piatto dove storia, cultura,
eccellenza della materia prima e freschezza
coincidono. A questo aspiriamo e per questo
lavoriamo tutti i giorni. Magari potessimo ancora
fare la misticanza con le erbette spontanee di
stagione, il ramolaccio o la pimpinella, raccolte
in mezzo alle rovine dei Fori Romani.
Le vecchie Osterie e Trattorie di Roma e
dintorni non avevano il menu.
Perché? Perché non serviva! I clienti sapevano perfettamente cosa era
servito a seconda del giorno della
settimana. L’usanza imperante era infatti di proporre piatti diversi a seconda del giorno della settimana. Nasceva così il famoso “Menù Calendario” e ovviamente la proposta corrispondeva a quello che il mercato offriva in quel giorno. Ecco perché il martedì e il venerdì, tradizionalmente
giorni di arrivo del pesce fresco dalle coste laziali, erano dedicati a piatti di pesce. Il giovedì si preparavano gli gnocchi e venerdì tutte le drogherie di Roma avevano in offerta il baccalà e i ceci già “ammollati”. Massaie e cuochi cucinavano gli stessi piatti negli stessi giorni canonici e i clienti si aspettavano di trovare all’Osteria esattamente gli stessi sapori che gustavano a casa.
QUI VI PROPONIAMO UNA NOSTRA RICETTA! ___
Bucatini con ragù
di Amatrice o all’
“Amatriciana”
Dosi per 4 persone
Ingredienti:
- Pasta formato Bucatini 320 gr
- Guanciale di Amatrice 150 gr
- Passata di pomodori pelati 600 gr
- Pepe di macina
- Pecorino romano DOP q.b.
- Un bicchiere di vino bianco secco
Tagliare il guanciale prima a fette poi a
listarelle avendo cura di eliminare la
cotenna e farlo andare a fuoco basso in
maniera che si rosoli un pochino senza
aggiungere olio ma usando il grasso del
guanciale stesso. Quando sono croccanti
sfumare con il vino bianco alzando il
fuoco e togliere le listarelle di guanciale
dalla padella e tenerle da parte.
Aggiungere ora la passata di pomodoro
nella padella contenente il grasso di
cottura del guanciale e portare a cottura
aggiungendo volendo un pezzetto di
peperoncino. Regolare di sale ma senza
eccedere a causa della successiva
aggiunta del pecorino, di per sè già
sapido. Quando il pomodoro è cotto
aggiungere di nuovo i pezzetti di
guanciale. A parte scolare i bucatini bene
al dente e saltarli nella padella con la
salsa di pomodoro e guanciale
aggiungendo se serve per mantecare un
paio di cucchiai di acqua di cottura ricca
di amido. Servire con una macinata di
pepe fresco e una spolverata abbondante
di pecorino romano.
Osteria Il Bocconcino nasce dieci anni fa sull’idea di proporre una cucina basata su tre pilastri: territorio, qualità delle materie prime, stagionalità. Il tutto proposto al miglior prezzo possibile. Nel corso degli anni abbiamo selezionato produttori affidabili, scoperto piccole chicche, riproposto ricette ormai introvabili ma che erano abituali nelle cucine delle nostre nonne. Tutto questo per preservare un patrimonio di cultura che rappresenta la nostra vera ricchezza.
Siamo partiti dall’ormai famoso kilometro zero (sempre più difficile in una grande area urbana come Roma) per elaborare alla fine il nostro personale concetto di territorio e di cucina. Oggi il Bocconcino si ispira a quello che abbiamo voluto chiamare il “Kilometro Buono” perché con le moderne tecniche di trasporto e conservazione su alcuni piatti preferiamo il prodotto migliore invece di quello più vicino che spesso non è necessariamente una eccellenza. Quando il kilometro zero e il kilometro buono coincidono allora nasce il “kilometro perfetto” cioè un piatto dove storia cultura, eccellenza della materia prima, freschezza e immediatezza di sapore coincidono.
A questo aspiriamo e per questo lavoriamo tutti i giorni. Magari potessimo fare ancora la misticanza romana con le erbette di stagione appena raccolte in mezzo alle rovine dei Fori Romani.
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